Il Parco nazionale del Pollino
Terranova
Ha una posizione privilegiata, essendo la “porta” di accesso del Parco ai luoghi più belli, un tempo raggiungibili solo con sentieri lunghi e difficoltosi.
Il borgo affaccia sulla Valle del Sarmento e vanta un santuario affrescato all’interno con dipinto del ‘500.
LAGO DELLA DUGLIA
Fra i luoghi più belli del circondario sicuramente c’è il Lago della Duglia, a 1350metri di altezza, circondato da un bosco di faggi e abeti bianchi, e ai piedi della Serra di Crispo, detta il “Giardino degli Dei” per la veduta di incredibile bellezza sulle Valli del Sarmento e del Frido, dove i faggi si alternano con un bosco rado di Pini Loricati millenari.
ZIO PEPPE
A Piano Iannace (1650 metri), raggiungibile anche da Piano Ruggio attraverso Colle d’Impiso, toponimo legato a una morte per impiccagione sul sentiero dei briganti, così come la Serra del Prete ricorda l’omicidio di un sacerdote, si trova il decano del Parco, soprannominato “Zio Peppe”, colossale monumento naturale.
Un Pino Loricato solitario, guardiano del silenzio, è il simbolo del Pollino nel mostrarsi sempre fiero e proteso a cospetto dell’orizzonte portando con se la storia dell’uomo, pur pietrificato nella sua resina e chino su se stesso, dopo essere stato dato alle fiamme.
UNICITA' NATURALISTICHE
Da Colle Impiso, facilmente raggiungibile in auto, un sentiero arriva a Serra delle Ciavole, soprannominata “cimitero dei Pini Loricati e santuario della natura” con i suoi numerosi esemplari trasformati in monumenti da centinaia di anni di avversità climatiche.
Tra questa comunità di Pini Loricati e quelli di Serra di Crispo, creata dalle due serre tra le quali soffia sempre un vento odoroso della loro resina, è sospesa tra cielo e terra la Grande Porta.
A quota 1958 metri, si chiama così perché con la sua vista frontale, sull’intero Massiccio che gli si staglia proprio dinanzi, rappresenta un’incredibile terrazza panoramica naturale che dà il benvenuto all’escursionista fra questi magnifici scenari di alta quota.
Con al Centro “Zio Peppe”, sono insieme il simbolo e il cuore del Parco.
La sorgente Catusa è una delle più belle e, sconfinando in terra calabrese c’è la Timpa San Lorenzo nei pressi della quale si apre la voragine delle Gole del Raganello, un canyon spettacolare lungo il quale si può provare l’ebbrezza e il divertimento del torrentismo.